L’eiaculazione precoce è una disfunzione sessuale molto diffusa che non consente all’uomo di mantenere il controllo sul momento eiaculatorio: si verifica quindi che questa avvenga troppo presto rispetto ai tempi che di solito occorrono per raggiungere un orgasmo.
In particolare, si definisce tale quando questa avviene entro 1 o 2 minuti dall’inizio dell’atto sessuale, mentre nella sua forma grave avviene entro pochi secondi dall’inizio dell’atto penetrativo.
Risulta complesso tracciare con precisione i limiti e gli ambiti che inquadrano esattamente il disturbo delle eiaculazioni precoce. Alcuni autori parlano di numero di spinte, ossia di movimenti coitali utili al raggiungimento dell’orgasmo; per altri, invece, deve essere stabilita in senso temporale, ossia il tempo impiegato dal momento della penetrazione vaginale al momento dell’eiaculazione vera e propria (massimo 2 minuti).
Bisogna distinguere e inquadrare la eiaculazione precoce primaria dalla eiaculazione precoce secondaria. Quest’ultima è una sintomatologia insorta non dai primi rapporti sessuali ma successivamente nel tempo. Solo un’accurata anamnesi ci permette capire la differenza tra la eiaculazione precoce primaria life Long da quella secondaria e di valutare se ci siano stati cambiamenti negli ultimi tempi, in termini di durata del rapporto, difficoltà manifesta nel controllo dell’eiaculazione, disagio e ansia da prestazione durante un rapporto sessuale penetrativo.
Eiaculazione precoce: cause
Le cause fisiche possono essere:
- stati infiammatori, come la prostatite;
- anomalie anatomiche del frenulo, che se troppo corto o sensibile induce un impulso eiaculatorio irrefrenabile;
- infiammazioni dell’uretra, dette uretriti;
- anomalie dei genitali, come la fimosi.
In genere queste cause possono essere facilmente diagnosticate perché sono accompagnate da altri sintomi oltre all’eiaculazione precoce.
Le cause psicologiche sono invece legate spesso a:
- la giovane età;
- la bassa frequenza dei rapporti sessuali;
- la cosiddetta ansia da prestazione;
- fattori psicologici o relazionali;
- presenza di coppie disfunzionali.
Anche l’adattamento a una nuova partner può alimentare ansia non dominabile, disturbi della personalità e la depressione. Ma soprattutto, va esclusa la presenza di un deficit erettivo primario, che rappresenta il primo indizio in caso di eiaculazione precoce.
Una volta inquadrata la problematica, unitamente a un percorso psicologico, si può far ricorso a una serie di presidi medici di tipo topico o anche farmacologico orale, che possono aiutare il paziente ad attenuare il sintomo stesso fino a ricondurlo nell’ambito della normalità.
Come prevenire l’eiaculazione precoce?
L’eiaculazione precoce può essere prevenuta agendo sullo stile di vita ed evitando situazioni di stress e ansia.
Dal punto di vista fisico, una soluzione preventiva possono essere esercizi che consentano di sviluppare il muscolo pubococcigeo, in modo da poter controllare meglio l’atto sessuale e le pulsioni eiaculatorie.
Come curare l’eiaculazione precoce?
L’eiaculazione precoce va curata con un approccio multidisciplinare.
Si tratta di effettuare un preciso inquadramento eziopatogenetico e iniziare, se necessario, una “Terapia comportamentale”, che prevede l’analisi psicologica del paziente con la ricostruzione delle sue idee nei confronti della sessualità e la ricostruzione della sua storia di vita e del contesto socio-culturale in cui si è sviluppata.
A questa terapia, su stretta indicazione del medico, viene in genere affiancata una terapia farmacologica, basata su farmaci bloccanti alfa-adregenici e antidepressivi serotoninergici.
I rimedi più in uso sono il ricorso agli anestetici locali come la lidocaina o la prilocaina, o anche l’assunzione di antidepressivi triciclici, che prolungano la durata di un rapporto posticipando l’eiaculazione. Tra questi: la fluoxetina, la sertralina o la lomipramina.
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È essenziale che all’uso farmacologico si associ una terapia riabilitativa di tipo sessuologica, una terapia psicodinamica o terapie alternative di supporto.
In alcuni casi, dopo aver valutato correttamente l’indicazione, potrebbe essere utile la circoncisione terapeutica, associata a neurotomia glandulare. Questa pratica chirurgica riduce la ipersensibilità del glande e rappresenta un valido rimedio per la cura dell’eiaculazione precoce.